Nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione, il team di Sanugen vuole fare chiarezza su una delle vitamine più importanti per il nostro benessere, la vitamina D. Questa, anche definita pre-ormone, viene prodotta dall’essere umano grazie alla sua regolare esposizione ai raggi del sole. Questa sua particolare assunzione è dovuta a una sostanza che produce il nostro fegato: il 7-deidrocolesterolo.
Ma come è possibile che i raggi solari diano un apporto benefico al nostro corpo?
Dai raggi UVB al nostro organismo
Qual è il percorso che trasforma i raggi del sole in vitamina nel nostro corpo? In termini scientifici, il 7-deidrocolesterolo, tramite l’azione termica dei raggi UVB sulla nostra pelle, viene trasformata in colecalciferolo che, a sua volta, subisce una prima idrossilazione nel fegato diventando calcidiolo, con una emivita di 2-3 settimane. Successivamente, questo subisce una seconda idrossilazione nel rene, diventandone la forma attiva, il calcitriolo o vitamina D 1,25 (OH), che ha un’emivita di poche ore. In queste poche ore esplica la sua azione biologica a livello di tutti gli organi o tessuti, apportandone i benefici.
I benefici della vitamina D
Negli ultimi anni, le ricerche sulla vitamina D hanno dimostrato un suo coinvolgimento in tantissimi processi biologici oltre a quelli più noti e conosciuti da ormai oltre 20 anni come, ad esempio, quelli legati alla salute delle ossa.
Tra le sue funzioni più importanti:
- riduce la secrezione del paratormone, ormone che regola il metabolismo del calcio;
- aumenta l’assorbimento intestinale di calcio e fosfato, contribuendo a mantenere il valore del calcio costante e preservando la perdita nell’osso;
- aumenta il riassorbimento renale del calcio, contribuendo ulteriormente alla sua regolazione a livello ematico;
- aumenta la produzione del fattore di crescita dei fibroblasti, cellule del tessuto connettivo che hanno, tra le varie funzioni quella di produrre collagene, proteina fondamentale per tutti i nostri tessuti e in particolare per ossa e articolazioni;
- modula il sistema immunitario;
- supporta la fertilità femminile e maschile;
- aumenta la funzione endoteliale (dei vasi sanguigni) promuovendo la riduzione della pressione sanguigna, riducendo le infiammazioni attraverso la produzione di citochine antinfiammatorie e diminuendo gli effetti dannosi dell’eccesso di glucosio;
- riduce l’attività del sistema renina-angiotensina (due ormoni), favorendo l’attività di regolazione e modulazione della pressione arteriosa;
- modula la secrezione di insulina e riduce l’insulino-resistenza;
- aumenta la differenziazione cellulare, modulandone la crescita e contribuendo a -una attività antiproliferativa (importante nell’endometriosi o nelle patologie oncologiche nelle quali inibisce l’angiogenesi tumorale, ovvero la capacità che hanno le cellule tumorali di creare vasi sanguigni collaterali per ottenere i nutrienti necessari alla rapida crescita cellulare);
- induce apoptosi, la fisiologica morte cellulare.
La supplementazione in soggetti carenti da ricerche recenti ha dimostrato di migliorare la composizione del microbioma intestinale.
Come e quanta vitamina D assumere?
A causa di molteplici fattori, si registrano valori molto bassi di vitamina D sulla popolazione. I motivi sono tanti, primo fra tutti la poca esposizione all’aria aperta e al sole, anche grazie al buon utilizzo delle protezioni solari che, loro malgrado, bloccano il 90% dei raggi UVA e UVB – azione amplificata dall’utilizzo dei vestiti. Non meno importante, in particolare in questa giornata, è ricordare quella che è la scarsa assunzione di vitamina D alimentare.
Tra i diversi alimenti, quelli che rappresentano fonte di vitamina D sono:
- Pesci grassi, come il salmone;
- Olio di fegato di merluzzo;
- Tuorlo d’uovo;
- Alcuni tipi di latticini, come per esempio il burro.
Inoltre, dell’EFSA (European Food Safety Authority) ha pubblicato le proprie linee guida sui quantitativi giornalieri consigliati nell’assunzione della vitamina:
- neonati (0-1 anno) 25;
- bambini (1-10 anni) 50 µg;
- adolescenti (11-17 anni) 100 µg;
- adulti (> 18 anni) 100 µg;
- donne in gravidanza 100 µg.
Quindi, vi sono davvero tanti motivi per cui questa vitamina va studiata, compresa e (soprattutto in inverno) integrata. per questo motivo che il mondo medico-scientifico continua le ricerche, poiché è importante comprenderne meglio i meccanismi di azione.